Dall’incontro, che domenica 18 febbraio 2018 aveva visto la presenza di tutte le forze politiche, è nata la proposta, da parte del Comitato e sull’esempio di quanto avvenuto nel Regno Unito alla vigilia delle elezioni del 2015, di firmare un accordo preelettorale trasversale: quattro punti specifici di azione per salvare il contesto ambientale del nostro paese. L‘accordo è stato firmato giovedì primo marzo 2018, presso l’Associazione della Stampa Estera, a Roma, da tutte le forze politiche, con l’eccezione purtroppo del MoVimento 5 Stelle e di Forza Italia.
Il Comitato ha poi proposto a tutte le forze politiche di procedere all’attuazione dell’accordo organizzando, insieme alla Vicepresidenza della Camera dei Deputati, nella persona dell’on. Fabio Rampelli, il 12 marzo 2019 un convegno dal titolo “Un clima da collaborazione – I cambiamenti climatici in Italia, i gravi rischi e le grandi opportunità che li accompagnano, richiedono un importante lavoro comune a tutte le forze politiche”, in cui è stata lanciata la proposta di un gruppo di lavoro politica/scienza chiamato “1,5”, con l’obiettivo cioè di contenere l’aumento della temperatura nel grado e mezzo. All’incontro non hanno purtroppo partecipato Lega e Movimento 5 Stelle.
Dopo il grande successo del primo “Global Strike for Future” del 15 marzo 2019, il Comitato ha scritto agli studenti che scioperano per il clima una lettera aperta di appoggio e di proposta di collaborazione, condivisa da numerosi colleghi scienziati.
Di fronte all’emergenza Covid-19, il Comitato è poi intervenuto per ricordare che risolvere la crisi ambientale e climatica richiede per fortuna impegni molto meno gravosi di quelli richiesti dalla pandemia.
Quando, all’inizio del 2021, è nato un governo di unità nazionale – da cui è rimasto fuori solo Fratelli d’Italia – per affrontare la campagna di vaccinazione e la gestione del PNRR, il Comitato, coinvolgendo altri gruppi di scienziati, ha presentato al premier Draghi la proposta di un ruolo organico della scienza per aiutare il Paese non solo nella pandemia: formazione diffusa, impulso alla ricerca, istituzione di un Consiglio Scientifico Nazionale che aiuti ad affrontare l’emergenza ambientale.
Alla viglia delle elezioni politiche anticipate del 2022, il Comitato ha ricordato con una lettera aperta che, per realizzare ogni visione del futuro, occorre essere uniti sul clima, lanciando la campagna “Scegliamo Il Futuro”, rivolta a cittadini, imprese e forze politiche. Queste hanno tutte firmato un accordo per costituire un Consiglio Scientifico Clima e Ambiente e una bozza di legge, scritta da un autorevole gruppo di giuristi che ha affiancato il Comitato, è stata presentata alla Commissione Ambiente della Camera.
Oggi, alla vigilia di elezioni decisive per il futuro dell’Europa e del mondo, il Comitato ha coinvolto la comunità scientifica europea per iniziare con le famiglie politiche d’Europa il “Venice Dialogue”: la lettera aperta ha portato a un primo passo, un accordo pre-elettorale che distingue tra obiettivi su clima e biodiversità, irrinunciabili, e strumenti, su cui è opportuno confrontarsi, e rafforza il dialogo reciproco.