Accordo europeo per uno stretto dialogo tra le famiglie politiche e la comunità scientifica

Noi sottoscritte famiglie politiche europee 

 siamo consapevoli dell’importanza di aver portato la crisi del clima e della biodiversità al centro della campagna per le prossime elezioni dell’Unione Europea: sia perché siamo ormai colpiti – come lungamente annunciato dalla ricerca scientifica – dai primi effetti evidenti della crisi; sia perché è ormai necessario discutere collettivamente e approfonditamente degli strumenti con cui combattere questa crisi, anche in modo da ottenere il consenso sociale necessario a metterli in atto;

concordiamo infatti sulla necessità di tenere fermi gli obiettivi di decarbonizzazione e tutela delle biodiversità che la ricerca scientifica ha indicato per impedire al nostro continente di inseguire emergenze sempre più grandi, che priverebbero i cittadini europei di risorse fondamentali e della libertà stessa di scegliere il proprio futuro – conservando quindi li ruolo faro dell’Unione Europea nei nuovi mercati internazionali della transizione verso un equilibrio con il mondo naturale che ci sostiene;

riteniamo invece opportuno discutere e anche dividerci sugli strumenti adatti a raggiungere gli obiettivi, in modo da individuare quelli con il miglior rapporto tra efficacia scientificamente fondata e impatto sui cittadini, ma anche quelli più vicini ai diversi valori che noi famiglie politiche europee incarniamo – una diversità feconda, poiché condividiamo i valori fondamentali di libertà e di democrazia;

accogliamo l’offerta di aiuto che ci rivolge la comunità scientifica, che è pronta ad indicare il più ampio raggio possibile di strumenti scientificamente fondati per affrontare la crisi del clima e della biodiversità e a raccomandare la tempistica degli obiettivi intermedi necessari al rispetto di quelli finali;

in particolare, in una legislatura europea decisiva per le sorti del continente e del mondo, ci impegniamo:

– ad avere un rapporto stretto e continuo con gli organismi scientifici di consulenza, in fase di impostazione delle strategie, di preparazione dei provvedimenti principali, di valutazione delle politiche adottate – a livello europeo, interagendo strettamente con lo European Advisory Board on Climate Change; a livello nazionale rapportandoci con gli organi consultivi nazionali su clima e biodiversità che abbiano analoga indipendenza e competenza:

– a rafforzare questi organi nazionali, qualora mancassero le sufficienti indipendenza e competenza, o a crearli qualora non esistano, accogliendo una raccomandazione in questo senso dello stesso EABCC.

Firmato a Roma, dove è nata nel 1957 la nostra Europa, con lo sguardo verso il futuro del continente
5 giugno 2024, Giornata Mondiale dell’Ambiente

DICHIARAZIONI ALLA FIRMA DELL’ACCORDO

Manfred Weber

Presidente del Partito Popolare Europeo

Gilberto Pichetto Fratin

Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (PPE)

L’iniziativa del Venice Dialogue è importante per la ricerca e la tutela dell’ambiente.

Il compito che abbiamo di fronte è cruciale per il futuro delle nostre comunità. Non riusciremmo a portare avanti politiche di sviluppo sostenibile senza la guida degli scienziati. Dal mondo della ricerca arrivano sia stimoli ad agire che strumenti utili per rispondere alle sfide. La sfera della politica, dei decisori, dunque, deve riservare un attento ascolto alla scienza. Ignorarne ragioni e richieste significherebbe non rendere un buon servizio al paese.

La sfida del mutamento climatico interessa tutti i settori sociali ed economici, è un banco di prova. Lo è per la politiche europee, e vedete quanta importanza i temi ambientali abbiano assunto. Le risposte da mettere in campo devono essere efficaci ma anche condivise dalle varie sensibilità delle famiglie politiche europee. Famiglie diverse, ma in una diversità fruttuosa, condividendo i valori di libertà e democrazia.

È quindi benvenuto un dialogo serrato tra famiglie politiche e comunità scientifica. Accogliamo con favore l’offerta di sostegno che giunge dalla comunità scientifica, è prezioso. Tanto più visto che legislatura europea 2024-2029 sarà cruciale per le sorti del continente e non solo.

Quello del Venice Dialogue è un approccio che condividiamo e vogliamo attuare anche in italia. E trovo interessante l’idea della costituzione del “Consiglio Scientifico Clima e Ambiente”. Seguire criteri scientifici consente di ottimizzare le risorse per il contrasto delle crisi. Ciò consente anche che ne rimangano di libere per attuare le politiche scelte dai cittadini. Creare un luogo deputato a un confronto “istituzionalizzato” fra politica e mondo scientifico e’ quindi una ipotesi da valutare con favore e approfondire a tutti i livelli. 

Rinnovo quindi il plauso alla vostra iniziativa. Il Venice Dialogue rappresenta un passo avanti verso un futuro migliore. Il futuro di tutti noi e del pianeta.

Giacomo Filibeck

Segretario generale del Partito Socialista Europeo

Il Partito dei Socialisti Europei ha messo la questione dell’emergenza climatica in cima alle sue priorità politiche durante la scorsa legislatura e nella campagna elettorale per le elezioni europee del 2024. Il nostro impegno a continuare questa battaglia e a seguire i consigli delle autorità scientifiche è stato ribadito nella risoluzione del Congresso del PSE 2023 “L’Europa in prima linea – soluzioni progressiste alle sfide globali”, in cui una delle nostre proposte chiave è quella di:

“Garantire il raggiungimento della neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030, nonché proporre obiettivi intermedi ambiziosi a livello di UE dopo il 2030 per il 2035 e il 2040, in conformità con la legge europea sul clima e le raccomandazioni scientifiche”.

Il Partito dei Socialisti Europei rimane impegnato nel perseguire un’ambiziosa agenda sul clima nella prossima legislatura, per assicurare che l’Europa raggiunga i suoi obiettivi di neutralità climatica e rimanga coerente con gli impegni internazionali in materia di clima e con lo stato dell’arte delle conoscenze scientifiche. Siamo fermamente convinti che il Green Deal europeo sia la strategia per la crescita nel futuro. Parallelamente, vogliamo assicurarci che vi sia annessa una forte agenda sociale, per garantire che la neutralità climatica e il progresso sociale vadano di pari passo. Rimaniamo fedeli all’impegno preso con tutti i nostri partiti membri nella risoluzione citata:

“Nel nostro sforzo per raggiungere questo obiettivo ci impegniamo a seguire un approccio basato sulla scienza e a dialogare costantemente con le parti sociali, la società civile e le comunità locali”.

Il Partito dei Socialisti Europei si augura di continuare a mantenere uno stretto rapporto con gli organismi scientifici consultivi e accoglie con favore l’istituzione e il lavoro del Comitato consultivo europeo sul cambiamento climatico. 

Incoraggeremo i nostri partiti membri a rafforzare le rispettive collaborazioni con gli organi consultivi nazionali e sottolineiamo l’importanza della ricerca, dell’analisi e della consulenza scientifiche per affrontare a livello pan-europeo la crisi del clima e della biodiversità.

Sandro Gozi

Segretario generale del Partito Democratico Europeo

Spitzenkandidat di Renew Europe

 

Benedetta De Marte

Segretaria generale dei Verdi Europei

 In occasione di queste elezioni europee, chiediamo un Green and Social Deal che risponda sia alle crescenti disuguaglianze e ingiustizie della società, sia alle crisi ambientali che la scienza da tempo avvertiva come imminenti. 

Un’azione rapida per il clima, attraverso investimenti nei trasporti pubblici, nella ristrutturazione delle case e nei lavori verdi, è la base per una società più equa e più sana che rispetti i confini del pianeta. 

Come Verdi, ci impegniamo a dialogare strettamente con le competenze scientifiche nell’ambito del nostro più ampio impegno democratico durante la prossima legislatura.

 

Nicola Procaccini

Co-capogruppo dei Conservatori e Riformisti Europei

In quanto firmatario di questa dichiarazione, sostengo con convinzione i principi in essa contenuti. Il cambiamento climatico è una realtà innegabile che deve essere affrontata a livello scientifico, non ideologico. 

L’uomo ha la capacità e il dovere di agire come bioregolatore, utilizzando un ventaglio di soluzioni diverse a propria disposizione per affrontare questa sfida complessa. 

Nella prossima legislatura europea lavoreremo affinché, abbracciando la neutralità tecnologica e facendo leva sulle competenze scientifiche, si possano sviluppare strategie efficaci e sostenibili per proteggere il nostro ambiente e garantire il nostro futuro.

 

Manon Aubry e Martin Schidewan

Capigruppo della Sinistra al Parlamento Europeo

La comunità scientifica ci mette in guardia sui cambiamenti climatici, sulla perdita di biodiversità e sull’inquinamento ambientale che costituiscono un grave pericolo per l’umanità.

Di fronte a questi pericoli, alcune forze politiche hanno deciso di negare i fatti piuttosto che assumersi la responsabilità di un cambiamento radicale. Questa scelta non può che portarci alla catastrofe. Non eviteremo il pericolo chiudendo gli occhi sulla realtà.

Come eletti, il nostro compito non è quello di discutere i fatti scientifici, ma di decidere le soluzioni politiche.

La scienza non è un’opinione. 

La scienza non è una scelta discrezionale.

La scienza è una base indispensabile per il pubblico processo decisionale e il gruppo della Sinistra al Parlamento europeo si impegna ad ascoltare, rispettare e proteggere gli scienziati.