Vademecum per le iniziative di cittadinanza attiva

Leonardo Becchetti, economista, Università Tor Vergata, Roma

Premessa

I drammatici eventi degli ultimi tempi (la guerra in Europa, i morti, la distruzione, l’esodo dei profughi, le sanzioni, l’esplosione dei prezzi e le ripercussioni sulle vite di tutti) ci rendono sempre più consapevoli di quanto siamo interdipendenti e di quanto le nostre scelte economiche di consumo, risparmio, uso di energia incidano nel bene o nel male sulla vita di altre persone. La nostra società globale è come un paziente afflitto da co-morbidità. Le malattie sono molte: emergenza climatica, inquinamento e salute, pandemia, povertà /diseguaglianze, alle quali si aggiunge oggi la consapevolezza di come le nostre scelte possono incidere anche su pace e democrazia. Abbiamo bisogno per curare il paziente di farmaci “senza effetti collaterali” ovvero che non peggiorino la situazione in uno degli aspetti mentre ne curano un altro.

Votare col portafoglio è una virtù civica, generativa di grandi potenzialità. Il mercato è fatto di domanda ed offerta e il mercato siamo noi. La storia del consumo e risparmio responsabile si è sviluppata soprattutto per curare i problemi dell’ambiente, della povertà e delle diseguaglianze (sostenibilità sociale ed ambientale). Adesso ci accorgiamo che quelle scelte oltre ad essere lungimiranti sono fondamentali per la pace e la democrazia. Scegliere consumi, risparmi e fonti di energia che promuovono una distribuzione diffusa e partecipata dei beni della terra riducono il rischio di concentrazioni di potere in mano a pochi che possono utilizzarle contro il resto dell’umanità. 

Questo piccolo sussidio vuole essere un contributo di stimolo e di riflessione per tutte le comunità di buona volontà che stanno realizzando o pensano di realizzare percorsi di cittadinanza attiva e di azione dal basso che costruiscano comunità e contribuiscano alla risposta a questi problemi.

  1. Introduzione 

 

Oggi il principio di cittadinanza attiva e responsabile è diventato assoluta priorità ed è urgenza riconosciuta da tutti se vogliamo salvare il pianeta dai diversi mali globali che ci assillano (emergenza climatica, pandemie, povertà e diseguaglianze che alimentano ingenti flussi migratori, epidemia di morti per disperazione raccontata dal Nobel Angus Deaton negli Stati Uniti).

Il Voto con il Portafoglio

Attraverso questo principio ci siamo detti che se le decisioni si fanno sui mercati e i mercati sono fatti di domanda e offerta, noi siamo la domanda e abbiamo in mano un potere enorme per cambiare le cose se votiamo ogni volta che consumiamo e risparmiamo premiando le aziende leader nella sostenibilità. Se tutti i cittadini da domani lo facessero le cose cambierebbero subito.

Ci siamo resi conto che nonostante il voto col portafoglio fosse un atto di autointeresse lungimirante quattro ostacoli si frapponevano al risultato: consapevolezza della forza di quella leva; informazione sulle caratteristiche di sostenibilità delle imprese; coordinamento delle scelte di tanti piccoli consumatori e risparmiatori; differenza di prezzo tra prodotti responsabili e prodotti tradizionali. In un mondo dove il voto col portafoglio vincesse i nostri ideali, la ragion d’essere e la competitività delle nostre organizzazioni vince, mentre è fortemente a rischio in un modello di economia fatto di corsa al ribasso sui prezzi e di pochi grandi giganti; eravamo e siamo consapevoli che il voto col portafoglio da solo non cambia il mondo ma siamo altrettanto convinti che è la leva per mettere in moto i cambiamenti altrimenti molto più lenti di istituzioni e imprese.  Le imprese rispondono alla domanda e se la domanda non chiede sostenibilità ma solo prezzi bassi, le imprese faranno fatica ad essere sostenibili. Le istituzioni politiche sono adattive e rispondono al consenso: dunque, si muovono solo quando vedono sufficiente pressione dal basso.

 In questi ultimi anni, da quando il principio è stato per la prima volta formulato, molte cose sono cambiate.

     Oggi il voto col portafoglio è diventato mainstream in finanza (con mille rischi di washing e di cambiamento solo di facciata) mentre è più indietro nel consumo. In finanza ha iniziato a diventare dominante perché le decisioni sono prese da pochi attori che sono consapevoli, informati, coordinano le scelte di tanti piccoli risparmiatori e non esiste differenziale di prezzo (rendimento corretto per il rischio) tra fondi etici e fondi tradizionali. Ma soprattutto perché i fondi si sono resi conto che, a parità di tutto il resto, mettere in portafoglio il titolo di un’azienda meno responsabile voleva dire esporsi a maggiori rischi (il cosiddetto rischio ESG o di esposizione a conflitti con gli stakeholders).

 Sul fronte del consumo si sono messe in moto, per opera di tante forze responsabili del paese, varie innovazioni per ridurre i quattro problemi suddetti: le piattaforme digitali per il consumo responsabile, i sistemi di autovalutazione partecipata, la Marca del Consumatore, sistemi di reputazione costruiti dai cittadini, la formazione in scuola e in università alla cultura dell’innovazione sociale, costruzione di reti ed alleanze per la promozione di una cultura della sostenibilità.

Abbiamo inoltre compreso la necessità di costruire alleanze per il bene comune tra cittadini, buone pratiche di enti di terzo settore, imprese, amministrazioni locali responsabili, identificate grazie ai nostri percorsi di autovalutazione partecipata per dare più forza al cambiamento.

Sul fronte dell’advocacy (ciò che devono fare le istituzioni) le proposte rivolte ai politici dalle Settimane Sociali insistono su

i)                    voto col portafoglio dello stato (regole degli appalti dai criteri minimi fino alla nuova frontiera degli appalti generativi sviluppata nelle conclusioni di un recente gruppo di lavoro al Ministero delle Infrastrutture),

ii)                   border adjustment mechanism per proteggerci dal dumping socioambientale di chi produce da paesi terzi sfruttando lavoro, ambiente e fisco,

iii)                 politiche di incentivo per i prodotti responsabili (in queste settimane l’Europa ha deciso di modulare l’IVA per aiutare i prodotti ambientalmente sostenibili). Anche sul fronte istituzionale le cose seppure lentamente si muovono.

 

Se guardiamo solo agli eventi degli ultimi mesi post pandemia c’è la sensazione che un salto di qualità possa essere vicino.

Cosa possiamo fare per contribuire a determinarlo ?

A che punto siamo e cosa possiamo fare su quattro fronti rilevanti ?

 

i)                    Le nostre scelte

ii)                  La mobilitazione della nostra base e dei cittadini responsabili

iii)                Le campagne di advocacy

iv)                Promozione di patti ed alleanze, tra noi e non solo, per il voto col portafoglio

 

E’ a questo scopo che, attraverso questo vademecum, intendiamo realizzare l’obiettivo di un percorso e di un processo che vada oltre l’emozione dell’evento e indichi piste concrete di impegno per le nostre comunità. Il fare concreto non esaurisce certo la ricchezza e la ragione del nostro stare insieme ma rappresenta quell’incarnazione e quel precipitato concreto, seppur imperfetto e sempre migliorabile, che aiuta il nostro stare assieme e dimostra il nostro impegno.

 

  1. Le azioni di animazione cittadinanza attiva

AZIONE

INDICATORE

Voto per il prodotto in formazione della Marca del Consumatore

 

Numero di persone che votano

Voto per la scelta dei prossimi prodotti da mettere in commercio

 

Numero di persone che votano

MOBilitazioni premiali

Numero di eventi di cittadinanza attiva, fisici e/o digitali, realizzati

Identificazione sul proprio territorio di organizzazioni ed aziende che avviano il percorso di autovalutazione partecipata (NeXt Index)

Numero di aziende, ETS, organizzazioni coinvolte

Voto e commento sulle aziende valutate con gli indicatori di ecologia integrale

Numero di persone che votano e commentano

Alleanza Globale per il Voto col Portafoglio

Numero di adesioni all’Alleanza Globale

Azione di impegno digitale sui social media 

 

Post sui temi di cittadinanza attiva

Aumento followers degli account di singoli o organizzazioni.

Dati di contatto e di diffusione e premio per i migliori

Consumo e diffusione delle piattaforme digitali di consumo sostenibile

Volumi di consumo

Attività di promozione sui social

Guida al consumo responsabile che indichi effettive possibilità di azione

Numero di produttori/siti di consumo responsabile identificati

Attività di costruzione di rete

Incontri/eventi/attività realizzate con n organizzazioni della società civile

Alberi inseriti nell’obiettivo MAP3 dell’UE

 

Biodiversity: Three billion additional trees by 2030 – launch of MapMyTree tool — European Environment Agency

Alberi piantati

Altre attività (gestione beni comuni, iniziative retake…su stili di vita…ecc.)

Costruzione patti per la gestione di un bene comune secondo regolamento Labsus

 

Altre possibili vie di azione

  • Valutare la sostenibilità delle filiere/catene di fornitura secondo gli indicatori di transizione ecologica:
    • Costruire un vademecum per l’approvvigionamento sostenibile; 
    • Realizzare un premio annuale dedicato alle organizzazioni che votano con il portafoglio.
  • Coinvolgere le imprese del territorio, sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, per l’organizzazione di eventi, attività e manifestazioni:
  • Comunicare le buone pratiche di impresa sul tema del Voto col Portafoglio
    • Creare un data base di buone pratiche di Voto col Portafoglio 
  • Realizzare almeno 1 evento di cittadinanza attiva in occasione del Good Friday:
    • Realizzare un momento culturale sul voto col portafoglio e di acquisto collettivo a supporto delle buone pratiche locali (vedere Vademecum Cash Mob Etici)

 

Collegamento con gli SDGs e collegamento con responsabilità consumeristica di Consumer Forum

  • 1.4 Entro il 2030, assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e i vulnerabili, abbiano uguali diritti riguardo alle risorse economiche, così come l’accesso ai servizi di base, la proprietà e il controllo sulla terra e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, adeguate nuove tecnologie e servizi finanziari, tra cui la microfinanza.
    • Operare attivamente per diffondere la conoscenza dei diritti dei consumatori e in particolare delle regole stabilite dal Codice del consumo. Cooperare nella formazione dei lavoratori impegnati nelle filiere diocesane, ciascuno nella propria sfera di responsabilità.
  • 10.5 Migliorare la regolamentazione e il controllo dei mercati e delle istituzioni finanziarie globali e rafforzarne l’applicazione
    • I consumatori accettano e si impegnano a: Rifiutare la contraffazione negli acquisti e acquistare su mercati sicuri e ufficiali. Riconoscere nel costo dei prodotti il valore della ricerca, dell’innovazione, della qualità e del marchio
  • 12.8 Entro il 2030, fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura.
    • I consumatori accettano e si impegnano a educare al consumo sostenibile e fornire assistenza all’interno delle famiglie e nei luoghi di lavoro al fianco dei bambini, degli anziani, degli stranieri. 
  • 12.5 Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo. 
  • 12.6 Incoraggiare le imprese, soprattutto le aziende di grandi dimensioni e transnazionali, ad adottare pratiche sostenibili e integrare le informazioni sulla sostenibilità nelle loro relazioni periodiche
    • I consumatori accettano e si impegnano a: favorire la raccolta differenziata e produttiva dei rifiuti; evitare lo spreco, soprattutto di acqua, energia, farmaci e prodotti alimentari; preferire i prodotti e servizi che consentono risparmi delle risorse energetiche e minori emissioni nocive anche se più costosi; partecipare alle iniziative della economia circolare, alle offerte di sharing e di uso solidale dei beni.
  • 12.8 Entro il 2030, fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura

 

 

3.     Raccolta delle risorse disponibili (siti web online, classifiche rating)

https://www.migros.ch/it/impresa/sostenibilita/strategia-obiettivi/riconoscimenti-sostenibilita/rating.html

https://www.esg360.it/report-analisi-e-ricerche/

https://babacomarket.com/

https://www.wwf.ch/it/i-nostri-obiettivi/rating-wwf-industria-tessile-e-dellabbigliamento

https://asvis.it/public/asvis2/files/Approfondimenti/GdL_Trasv_FINANZA.pdf

https://www.wwf.ch/it/i-nostri-obiettivi/rating-wwf-del-commercio-allingrosso-e-al-dettaglio

https://e-circles.org/mappa-gruppi-di-acquisto

https://www.gioosto.com/

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